La vita diventa un sopravvivere in apnea quando ad un tuo familiare consegnano un’ inesorabile sentenza nefasta, come quella di un tumore del sangue.
Tutto rimane sospeso dietro ad una trincea come in un brutto sogno ed i pensieri vengono catturati e fatti prigionieri dal terrore di un domani che minaccia di strapparti una persona che ami tantissimo. Il senso di impotenza si impadronisce di ogni tua cellula.
Nel 2010 a mio papà è stato diagnosticato un linfoma cerebrale da cui fortunatamente è guarito. In quel periodo ero in preda al panico e non ero sufficientemente attenta alla presenza di AIL Ferrara durante i cicli di chemio terapia di papà, ma ricordo ancora bene l’adorazione che lui dimostrava sempre nei confronti del Professor Cuneo.
Nel 2015 la recidiva se l’è portato via in poco più di un mese. In quell’occasione ero più oculata in merito alla situazione ed ho apprezzato tantissimo i volontari AIL Ferrara che, come angeli silenziosi, giravano per il reparto offrendo supporto ai pazienti ricoverati in ematologia.
I televisori donati da AIL, presenti in tutte le camere del reparto, regalavano un’atmosfera che ricordava la normalità di casa, alleggerendo il senso di estrema pesantezza che alberga solitamente negli ospedali.
Nonostante papà, a causa della rapidità con cui se n’è andato, non abbia mai avuto la necessità di usufruire dei servizi offerti dall’Associazione, diversi suoi compagni di stanza e altre persone conosciute in ospedale, mi hanno messa al corrente dell’assistenza domiciliare, del servizio di trasporti e del supporto psicologico, offerti ai pazienti a titolo totalmente gratuito al fine di alleviare a loro e famigliari il cammino spesso sofferto della malattia.
Chi mi conosce sa che vengo molto, molto colpita dal lato umano delle persone e che il comportamento di apertura, empatia ed amore incondizionato verso il prossimo hanno un valore inestimabile.
Mentre arrancavo nel metabolizzare la grande sofferenza per il vuoto che mio papà ha lasciato in casa e nel mio cuore, ho maturato l’idea di trasformare il dolore in Amore.
Volevo attirare l’attenzione sull’importanza della Ricerca nella lotta contro le malattie ematologiche e coinvolgere un gran numero di persone. Questo è stato possibile mettendo in atto energie e competenze grazie ad un mondo pieno di risorse, quello del FITNESS.
In qualità di professionista del settore ho chiesto a qualche collega di aiutarmi nell’organizzare una maratona di Fitness, a Ferrara, per la raccolta fondi a favore di AIL Ferrara in memoria di mio papà. Così è nata “AILoveLife”, manifestazione che ha preso vita il 13 Novembre 2016, ovvero il giorno del compleanno di mio papà Maurizio Vincenzi e che è arrivata quest’anno alla sua quinta edizione.
Tutto è andato oltre le mie più rosee aspettative! 50 colleghi di fama nazionale ed internazionale hanno sposato la causa, proponendo lezioni di ogni disciplina fitness a oltre 500 persone; a queste c’è da aggiungere il numeroso staff che, da sempre, lavora a carattere gratuito per l’ottima realizzazione dell’evento. Ho sempre avuto al mio fianco il Presidente AIL Ferrara Gian Marco Duo, la responsabile segreteria Alice Pavani, tutti i volontari AIL, il direttore del Palapalestre Augusto Pareschi e il Comune di Ferrara.
Pensare in grande porta a grandi risultati e la mia gioia più grande consiste nell’avere la possibilità di festeggiare ogni anno il compleanno di mio papà aiutando i malati e la ricerca di questa terribile e subdola malattia.
Nel frattempo mi sono impegnata come volontaria AIL Ferrara anche in altre occasioni, diventando la responsabile di zona del mio paese: Bondeno. Questo ruolo mi riempie di orgoglio e da un valore aggiunto alle mie azioni.
Ognuno ha la propria missione nella vita, la mia è quella di stare bene quando riesco a far stare meglio gli altri. Con il fitness, con l’ayurveda e con il volontariato ho trovato la mia vera dimensione.
Patrizia Vincenzi